Eccolo un famoso Cigno Nero, evento imprevisto e imprevedibile, che si manifesta in modo improvviso e cambia per sempre il paradigma a cui siamo abituati. Anche questa volta, come l’11 Settembre 2001 o come il 15 Settembre 2008 i mercati vengono scossi dal manifestarsi di un Cigno Nero, proprio come l’attentato alle Torri Gemelle o il Default di Lehman Brothers: c’eravamo dentro di nuovo.
I clienti mi chiedono cosa fare, un paio di loro sono spaventati, ma la maggior parte sono sereni: seguono i miei canali di informazione, educazione, cultura finanziaria e sanno che queste cose capitano, fanno parte del normale andamento dei mercati finanziari. Intensifico i miei sforzi comunicativi, realizzo puntate extra di Cicale&Formiche, mando mail ad hoc, chiamo tutti uno ad uno al telefono o in videochiamata. Ho ben chiaro che in quel momento è in gioco il lavoro di anni, il raggiungere o meno gli obiettivi pianificati, avere clienti molto più ricchi o molto meno ricchi, molto più felici o molto meno felici.
In questi momenti chi si fa prendere dalla paura, dal “questa volta è diverso”, dai “miliardi bruciati” sbattuti in prima pagina dai Tg delle 20, chi vende (o meglio svende) butta via il lavoro di anni di lavoratore prima, risparmiatore poi e infine di investitore.
Chi sta fermo, spegne la tv, non guarda il calo quotidiano degli investimenti, fa un grande sforzo ma conserva il proprio patrimonio e aspetta pazientemente che la bufera passi ed i mercati tornino a salire, consapevole che questi periodi di follia irrazionale periodicamente capitano sui mercati. Prima o poi, i mercati tornano alla razionalità e tornano a salire, è sempre stato così e sempre lo sarà, il mondo va avanti e supera le crisi, le recessioni, le guerre e persino le pandemie.
Qualcuno, consapevole di ciò, approfitta dei ribassi e addirittura compra. Non è facile, si dice che equivalga ad “afferrare il coltello che cade”, ma con piccole cifre, un po’ alla volta, lo si può fare e se ricordate è stato proprio questo il mio consiglio di un anno fa.
Molti dei miei clienti hanno piani di accumulo, switch programmati, prodotti step-in, aperti ben prima dell’esplodere della pandemia, anzi ben prima che potessimo anche solo immaginare una pandemia.
Questo metodo d’investimento è stato adottato, non perché avessimo previsto un calo, ma perché eravamo sicuri che prima o poi un calo ci sarebbe stato. Grande o piccolo, lungo o breve, presto o tardi, ma prima o poi arriva e nessuno lo può prevedere. L’unica strategia, sicuramente vincente, è quella di avere dei piani che in automatico comprino sempre, anche nei momenti di crollo dei mercati, togliendo all’investitore la tentazione di cercare di indovinare il momento migliore per investire: esercizio impossibile, inutile e spesso pericoloso.
Ad un anno di distanza dai minimi, il recupero dei mercati è stato forte e inaspettato: MSCI World, l’indice delle borse mondiali +70%, così come l’americano S&P500, il tecnologico Nasdaq +90% e persino il tanto bistrattato FTSE MIB di Milano segna un brillantissimo + 60%.
Un rimbalzo spettacolare, che ha pochi precedenti nella storia, dovuto a molteplici fattori: i massicci e tempestivi interventi delle banche centrali, piani di stimolo da parte dei governi, il miracoloso arrivo in pochi mesi di diversi vaccini, l’accelerazione di trend secolari come la transizione green, quella verso il digitale o l’affermarsi della Cina come superpotenza mondiale.
Col senno di poi sembra tutto facile. Quante volte mi sento dire “era ovvio che con il lockdown si sarebbero affermate le società del tech”, “era ovvio che le crisi non durano per sempre”, “era ovvio che ad un calo così forte sarebbe seguito un rimbalzo altrettanto forte”, “era ovvio che a certi prezzi conveniva comprare”.
Era ovvio, ma tra il dire e il fare spesso la differenza la fa la gestione delle emozioni, avere un metodo e una strategia d’investimento.
Ancora una volta, questi crolli violenti e improvvisi, seguiti da recuperi spettacolari, ci insegnano che nel lungo periodo le performance le fanno i mercati, i prodotti, ma soprattutto il comportamento degli investitori.
Ciò che fa la differenza è investire in base ai propri obiettivi di vita, orizzonti temporali e profilo di rischio, invece di cercare di indovinare l’andamento dei mercati.
La consapevolezza, l’educazione finanziaria, la pianificazione si manifestano nella differenza tra avere un metodo d’investimento e andare dietro alle mode del momento.
Questa newsletter mensile nasce con l’obiettivo di informare e rendere consapevoli i risparmiatori; dare loro gli strumenti per gestire con serenità i propri patrimoni e realizzare i propri obiettivi.
Cicale&Formiche Magazine affianca il canale Telegram “Cicale&Formiche”, in cui pubblico diverse note audio settimanali, l’appuntamento mensile col “FinanzAperitivo” ovvero l’intervista ad un esperto del settore e l’ultimo progetto: la nascita del mio sito internet www.marcolaspina.it, in arrivo il 24 Aprile (giorno del mio compleanno), che sarà la “casa” di tutti i contenuti che curerò quotidianamente per voi.
Un progetto ambizioso che richiede un impegno notevole ma altresì insostituibile, al fine di stabilire una profonda sinergia tra consulente patrimoniale e risparmiatore: unica strada per il raggiungimento degli obiettivi di quest’ultimo.